domenica 18 maggio 2008

Fame moderna

La crescita nei prezzi dei cereali sta portando mezzo mondo alla fame. I motivi chiamati in causa sono l'aumento del petrolio, la maggior quantità di carne consumata (che sposta l'uso del mais e del grano dall'alimentazione umana ai mangimi), l'uso di semi alimentari per la produzione di biocarburanti. Tutte ragioni valide, per carità, alla cui base vi è un'altra motivazione, ancora più radicale: ci siamo dimenticati cosa mangiamo. Nei paesi occidentali , che sono anche quelli con maggiori potenzialità di produzione agricola, negli ultimi 50 anni l'agricoltura è stata vista come un peso, come un settore obsoleto da sovvenzionare affinchè potesse sopravvivere. I bambini vanno a visitare le "Fattorie didattiche " quasi fossero dei musei.
Poi si è giunti al culmine della sciocchezza: invece che investire nella costruzioni di motori alternativi ai nostri vecchi motri diesel (una tecnologia che ha più di cento anni) abbiamo usato mais, girasole ed altri alimenti per bruciarli nei nostri CDI che devono avere almeno 140 Cavalli, se no niente. (L'Italia secondo i dati del 2007 era al nono posto negli investimenti nei biocarburanti...)

Questa tendenza ha portato ad un aumento incondizionato del prezzo dei cereali, grani e sementi in genere, mettendo alcune nazioni in ginocchio...
L'Egitto ha oltre 40 milioni di abitanti ed oltre la metà delle sue necessità alimentari sono importate. Il Pakistan è in una situazione anche peggiore. L'Argentina ha imposto forti tasse sull'export di cereali e così pure le Filippine sul riso.

Pensate che realmente tutto possa andare avanti come ora?

Quanto tempo ci vorrà prima che le nazioni occidentali cambino politica agricola
e riportino l'attenzione verso settori dimenticati?


L'ultimo modello di Nokia o iPhone non si mangiano!!!

Fonte: http://nuovomedioevo.splinder.com

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